giovedì 6 febbraio 2014

NO AI GENITORI SINDACALISTI NELLA SCUOLA ( Il Quotidiano della Calabria, giovedì 6 febbraio 2014)


Povera scuola! Oltre ai tanti sindacalisti del settore stanno crescendo schiere di genitori che fiancheggiano i loro figli in dispute pseudo-pedagogiche sterili quanto pericolose.Gli insegnanti devono - oltre alle “intemperanze” degli alunni (schiavi di telefonini e similari, che tendono a portare anche in classe) sono  costretti ad interagire con genitori  che danno a priori ragione in tutto e per tutto ai loro figli, non capendo che la scuola è roba seria e che non la  si può  barattare concedendo ai loro amati figliuoli tutto e subito.
 Si, è vero, non tutti sono cosi, ma il loro numero sta crescendo a dismisura.
E’ pure  vero che la scuola si sta burocratizzando, che un bel po’ di tempo viene utilizzato per capire/applicare programmi infarciti di sterili quanto inopportuni psicologismi.
Che la scuola debba camminare di pari passo con la società è un fatto scontato, ma  modi e tempi non sono automatici.
Essa è un’ agenzia educativa importante, ma non può e non deve sostituirsi ai genitori che, invece, vorrebbero darle piena delega, smarcandosi cosi dal loro ruolo primario.
In famiglia si applica quella che un tempo veniva definita educazione diretta.
La scuola e il resto (relazioni sociali e/o amicali) sono forme di educazione indiretta, importantissime ma non sostitutive.
E invece le famiglie tendono a invertire i ruoli,  non capendo che il mestiere dell’insegnante è delicato quanto faticoso.
Non è possibile pensare che il corpo docente  debba giornalmente imbastire una lotta educativa con quegli alunni (il loro numero è divenuto esponenziale) con alle spalle genitori che, per motivi diversi, (che andrebbero capiti e analizzati, naturalmente) scaricano sugli insegnanti il compito/dovere  di formare in toto i loro figli .
Un po’ ciascuno non fa male a nessuno,  dice il proverbio.
Il diritto implica il dovere e viceversa.
Dovere della scuola è offrire un corpo docente preparato ad assumere il ruolo conferitogli, dovere di un genitore è quello di interagire costruttivamente  con gli insegnanti.
L’interazione (non è questa la sede idonea  per parlarne opportunamente) è vitale per la buona riuscita dell’azione educativa.
E’ evidente che anche nel corpo insegnante si annidino gli incompetenti; la speranza è che il loro numero sia – come si suole  dire- meramente fisiologico.
Qui si vuole più semplicemente  rimarcare l’azione sbagliata di quei genitori che difendono ad oltranza i loro figli, che confrontano i voti, che pensano di poter liberamente interferire, che identificano i loro figli  come vittime dell’azione educativa, che non accettano in alcun modo che gli insegnanti ne rimarchino le manchevolezze (specie quelle comportamentali).
Servono dialogo e confronto. Non chiusure e pregiudizi.


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